Pinte e solidarietà: un connubio che si va’ sempre piu’ diffondendo in Italia.
Anche a Biella, dove una birra artigianale è diventata solidale: un pub locale ha infatti assunto l’iniziativa di autoprodurre una propria birra- battezzata Jacaranda, in omaggio all’ omonima pianta africana, (alberi di medie e grandi dimensioni che raggiungono anche altezze di 30 mt)- con cui ricavare fondi per aiutare progetti in Etiopia,
parte dei proventi ricavati dalle vendite bottiglia, sarà infatti destinata – come riportato sulle stesse etichette della birra – a sostenere progetti di sviluppo nel paese africano, in particolare quelli avviati nella missione di Goro dai missionari cattolici della congregazione dell’Imitazione di Cristo.
Goro, piccolo villaggio a circa 250 km ad ovest della capitale etiope Addis Abeba,
e’ situato in un contesto rurale molto povero, dove i sacerdoti missionari gestiscono una scuola e cercano di sostenere la popolazione locale attraverso progetti agricoli e di miglioramento alle strutture.
L’idea di produrre la birra solidale e’ nata proprio dopo un viaggio in Etiopia di Corrado, dipendente del birrificio Jeb Trivero di Biella, durante il quale e’ avvenuto l’incontro con i sacerdoti e con un laico italiano ( Paolo Caneva) che da molti anni vive in Etiopia e segue diversi progetti di solidarieta’ nel paese del Corno d’Africa.
Contatti Corrado cel.3313974314
Paolo mail paolo.caneva@gmail.com
I sacerdoti della congregazione dell’Imitazione di Cristo, prestano la loro opera missionaria in Etiopia dal 2008. La loro prima missione è stata nel villaggio di Emdibir, dove gestiscono una scuola tecnica e professionale. Il carisma di questa congregazione è quello dell’educazione. Oltre alla gestione della scuola tecnica, hanno anche deciso di occuparsi della crescita di alcuni ragazzi. I giovani sono stati selezionati nelle parrocchie vicine al villaggio di Emdibir per poi essere ospitati nella missione dei religiosi. Qui, oltre a dover frequentare la scuola, vengono anche seguiti nei compiti a casa e devono anche impegnarsi nei lavori quotidiani. Dopo pochi anni, quando ai sacerdoti è stata assegnata la missione di Goro, hanno deciso di ripetere il progetto educativo, in quanto ad Emdibir aveva avuto un enorme successo. Dal 2016, quattro ragazzi sono ospitati nella missione di Goru con l’intenzione di aumentarne il numero. In questi anni parecchi volontari sono venuti dall’Italia, ospitati nelle missioni dei sacerdoti, ed hanno avuto la possibilità di vedere l’efficacia di questo progetto. Si tratta sicuramente di un progetto che ha poca visibilità, ma che porta dei cambiamenti in positivo nella vita di questi ragazzi.
Mirgisa Fyesa
Name : Mirgisa
Date of birth : 19-05-2001
Father’s Name : Fyesa
Mother’s Name :Bateri
Grade : 4th
Mirgisa Fyesa is from galirogda, a primitive village, 25kms away from goro, our ashram. Now he is in fourth grade. He is from a tribal group called Gumuse. This tribal group is nomadic in nature but now they settled. Their main work is hunting and agriculture .This generation only started education and we are working among this tribal group. We give more importance to educate the children. He is the best student among the gumuse. There are twelve children in his family and he is the fifth one. He has four brothers and seven sisters. We took him from the village and he is staying with us. He is fascinated to see the Morden developments in his surroundings.
Hawas Getu
Name : Hawas getu
Date of birth : fourteen years old (He do not know even his birthday)
Father’s Name : Getu
Mother’s Name : Hangatu
Grade : 7th
Hawas Gatu is from miki, a small village, two hundred km away from goro our ashram. Now he is staying with us and studying in the seventh grade. Their are eight children in his family four brothers and three sisters. One of his brother is a seminarian, studying for priesthood. He is from a poor family; his father is a farmer mother is housewife. Hawas is a talented boy specially in painting.
Abara Tona
Name : Abara Tona
Date of birth : 13-04-2003
Father’s Name : Tona
Mother’s Name : Kachene
Grade : 7th
Abara Tona is from mojo a small village, three hundred km away from goro our ashram. Now he is staying with us and studying in the seventh grade. He is very active and energetic boy. In his family his father, mother, one brother and two sisters. His father is working as a guard and getting low salary and his mother is a housewife. The priest is conforming that he is very active in the parish and serving as an altar boy. Because of his poor financial and his enthusiasm to study the parish priest recommended as to support him for his bright future.
Dawit Ashanafi
Name : Dawit Ashanafi
Date of birth : 22-04-2002
Father’s Name : Ashanafi
Mother’s Name : Adanu
Grade : 7th
Dawit Ashanafi is from mojo, a small village, three hundred km away from goro our ashram. Now he is staying with us and studying in the seventh grade. He is very active and energetic. He is the third child in his family. He is having two sisters and a brother. His father is a driver and mother is house wife. He is very good in studies, but there is no good school close to his house that is way he is staying with us their financial condition is not so good to send him in a boarding school. He is a talented boy specially in singing and drawing.
ISTRUZIONE
La ragazza nella foto si chiama Zenebech e viene dalla zona Guraghe. Come tante altr è vittima di una cultura maschilista e non attenta all’educazione.
Questa ragazza ha più di 30 anni ed ha frequentato solo la prima elementare. Essendo la prima femmina di un numero impecisato di figli, dopo aver terminato la prima classe i genitori hanno deciso di tenerla a casa per badare ai figli nati successivamente.
Solo quest’anno grazie all’iniziativa di una suora francescana, questa ragazza può continuare gli studi, frequenta i corsi serali per imparare a leggere e a scrivere e adesso lavora a Nazareth presso la Congregazione delle Missionarie Francescane di Nostra Signora.
Grazie ad alcuni benefattori, siamo riusciti a pagare l’iscrizione per tutto l’anno scolastico.
Il ragazzo nelle foto si chiama Mellese, una storia difficile, come tante. Vive in un villaggio rurale vicino ad Emdibir ed è completamente solo, non ha genitori, non ha né fratelli né sorelle, ed alcun parente.
Per aiutarlo a costruirsi un futuro gli abbiamo acquistato una casa nel villaggio di Emdibir, in questo modo riesce ad affittare le stanze e così guadagna qualcosa per vivere.
La ragazza nella foto si chiama Sisay, vive nel villaggio di Atabahiye, vicino ad Emdibir. E’ un’insegnante di asilo ed è lei che deve pensare a tutta la sua famiglia. Il papà è non vedente da molti anni, la mamma è molto anziana ed è Sisay che deve impegnarsi a mandare avanti la famiglia ed a pagare la scuola per il suo fratello più piccolo.
Per aiutarla le abbiamo costruito una casa con il tetto in lamiera dato che la capanna dove viveva era in condizioni disastrose ed impossibile da ristrutturare.
Nell’agosto del 2013 ho organizzato un campo di lavoro con un gruppo di ragazzi provenienti da Roma, in collaborazione con l’associazione Lumbelumbe Onlus. Il campo è stato organizzato nel villaggio di Wonji, a circa un centinaio di chilometri verso sud est di Addis Abeba.
Più che chiamarlo campo di lavoro sarebbe corretto chiamarlo campo di conoscenza della missione, perchè prima di venire in Etiopia a lavorare ci vogliono diversi anni di esperienza sul territorio.
A parte questo breve chiarimento, il punto principale è che, durante la permanenza nel villaggio, sono venuto a conoscenza di un situazione in cui era assolutamente necessario intervenire.
Un gruppo di sessanta bambini, molto poveri, orfani o comunque inseriti in un contesto famigliare molto difficile, venivano aiutati da alcuni insegnanti della scuola governativa.
L’aiuto che gli veniva dato era quello di non pagare la retta scolastica, cioè la possibilità di frequentare gratuitamente.
A questo punto era necessario acquistare il materiale didattico.
Grazie a degli amici siamo riusciti a comprare il materiale per tutti i bambini, quaderni, penne e matite, così adesso i bambini, oltre che ad andare a scuola, hanno anche il materiale necessario.
Un ragazzo del villaggio, che si chiama Desta, si è occupato di acquistare il materiale e distribuirlo.
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